di Giancarlo Tarozzi
Le tradizioni di tutto il mondo raccontano di uno specifico ruolo delle donne.
Una donna come primo intermediario con la conoscenza: Lilith e poi Eva nel mondo cristiano, Orejona negli altipiani dell'America centrale, Iside,che ricomponendo il corpo di Osiride raccoglie la struttura della conoscenza, Tah Ai che nella tradizione Shan ha avuto il coraggio di entrare in contatto con i maestri primordiali e così via. Questo, tra tutti gli altri significati, rispecchia anche un periodo in cui sul pianeta dominava il matriarcato primordiale, quindi una civiltà e cultura caratterizzata dal perfetto equilibrio tra maschi e femmine.
Il Ruolo deIle donne nel matriarcato
Il matriarcato primordiale non è mai stato quello che possiamo identificare nelle amazzoni o in certe fette di femminismo, cioè non è mai stato il tentativo della donna di scimmiotare l'uomo, ma proprio un assoluto equilibrio tra i due aspetti, maschile e femminile. E quindi la madre è diventata pachamama, la madre terra. La deamadre è sempre stata un elemento fondamentale.
Il Ruolo deIle donne nel patriarcato
Quando si sono sviluppate le culture e religioni patriarcali tutto questo è stato relegato esclusivamente ad un ruolo mammifero, quindi la madre intesa come quella fase nella vita della donna in cui smette di evolvere, smette di crescere e si dedica esclusivamente, o quasi, a mettere al mondo ed educare i figli, rinchiudendo quindi gli esseri umani via via in famiglie mononucleari, rispetto a condizioni di clan in cui i figli venivano gestiti dal clan delle femmine appunto.
Il ruolo delle donne oggi
Oggi vediamo che il ruolo di madre è da una parte esaltato e dall'altra criticato e quindi...pur sempre esaltato dai media e dalla cultura generale. Pertanto, è normale, fin dai tempi del fascismo e anche prima, che una femmina incinta, o comunque una femmina, abbia difficoltà in molti ambienti retrogradi a trovare lavoro, perché poi quando rimarrà incinta questo comporterà permessi e diritti di tutela vari.
Troppo spesso le madri che finiscono con l'identificarsi in questo ruolo non sono più esseri umani che hanno compiuto questo atto di creazione miracoloso, ma esseri che dedicano fondamentalmente la propria vita a un solo aspetto. Il ruolo di madre diventa la somma aspirazione per molte femmine, il che lascia un enorme spazio ai maschi per gestire tutto ciò che è crescita spirituale e spesso anche politica. Non è in realtà molto tempo che in un paese come l'Italia la donna ha avuto il diritto di voto. Parlo di decenni, non di secoli...
È vero che oggi nei settori più evoluti, per esempio nel nord Europa, la donna si è emancipata, mentre spesso ci si stupisce se nei paesi arabi una donna guida un taxi. Sea livello sociale, comunque, sono state fatti tanti passi in avanti, a livello di crescita e di realizzazione purtroppo no.
Abbiamo una massoneria fondamentalmente riservata ai maschi, con qualche eccezione, tipo le Logge di Cagliostro e poche altre. Abbiamo i Templari, i Rosa Croce, identificati quasi esclusivamente con i maschi, abbiamo gli stessi membri della Golden Dawn, per non parlare poi della Chiesa Cattolica o comunque Cristiana, dove l'idea di un sacerdozio femminile fa ancora venire i brividi a molti poteri dominanti. La cosa più triste è che spesso le femmine umane, si rassegnano a questo ruolo e abbandonano qualunque vera velleità di crescita.
Ci sono eccezioni, ma per la stragrande maggioranza, avviene esattamente questo. L'obiettivo di una femmina nel mondo contemporaneo, nella cultura maggioritaria specialmente occidentale ma non solo, è quello di sposarsi nel "più bel giorno della sua vita", di mettere al mondo dei figli e quindi cancellare definitivamente la propria personalità e la propria stessa esistenza.
La proposta Shan
Nella visione tradizionale proposta dallo Shan si parla, e si propone, anche a livello sociale, un assoluto equilibrio, dove la gestione eventuale di figli è suddivisa equamente tra i genitori e dove tutto è strutturato in modo che questo ambito di proseguimento della specie umana non sia di ostacolo ad una fetta di femmine che, in alternativa, finiscono con il procreare sempre meno figli e che, su un piano anche antropologico, può portare ad un'ulteriore diminuzione dell'intelligenza generale della razza.
A livello di selezione naturale sono soprattutto le culture e le popolazioni meno istruite ad avere cinque, a volte dieci figli, spinte in questo dalle religioni patriarcali, cristiana e islamica soprattutto. E questo equilibrio farà sì che nasceranno sempre più bambini meno istruiti, abbassando quindi il livello medio generale della razza umana.
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