di Sara Proietti
Nel Nardana, dopo la Conoscenza e la Libertà...la Tolleranza
La libertà incarnata conduce l’Uomo alla tolleranza. Se l'individuo comprende, sceglie, allora è capace di accogliere ciò che è fuori dalla sua soggettività, si interroga sul senso che le possibili antitesi gli pongono davanti, è capace di guardare i punti di arresto altrui e di rispettarne le scelte. Saprà agire ascoltando ciò che colpisce oggettivamente il suo ego, e spostandosi sul piano oggettivo.
Nella relazione con il mondo profano saprà accogliere le diversità e rispettarle, consapevole, grazie alla conoscenza e alla libertà, che ognuno gioca la sua partita nella grande partita di tutti.
La Fratellanza nel Nardana
Un fratello è colui con cui si può totalmente vivere il gioco della vita fino in fondo, fino a che non è la Realtà stessa a fermare. E’ colui con cui non si ha bisogno di porre limiti, applicare etichette, credere all’illusione di ruoli. Un fratello non è nel sangue ma nello spirito, egli è colui con cui si stabilisce il patto di essere e di tenersi svegli insieme verso l’immortalità di entrambi, ossia di Uno solo.
Ed è lo spirito della fratellanza, che permette all'iniziato, fuori dal luogo protetto dell’istituzione, di intercettare alleanze sottili, vere, giuste con altri possibili mutanti.
L'Uguaglianza nel Nardana
E dunque, davanti la manifestazione della vita ci si riconosce, finalmente, uguali al resto. Insignificanti eppure preziose luci che è possibile accendere dal di dentro, relativi, eppure fondamentali nell’universo fisico, mentale e spirituale. Davanti un albero, il mare, sotto le stelle, facendo l’amore, scambiando parole, respiro, gesti…in ogni momento l'iniziato, nel Nardana, torna alla sua dimensione reale e si libera dal fardello dell’egocentrismo che lo pretendeva scisso dal resto e dalla partecipazione all’esistenza. E così, nuovamente conosce, su un altro giro di spirale e si apre a una rinnovata libertà, tolleranza, fratellanza e uguaglianza…
Se nel macrocosmo i princìpi rappresentano punti su cui poter costruire il proprio sentiero partecipativo, nel microcosmo l'Uomo trova le virtù che egli conquista scoprendole dentro di sé, perchè gli sono proprie. naturalmente, in un processo verticale, che è sempre parte del quadro completo del reale. Virtù e princìpi sono tra loro connessi, in uno scambio costante e osmotico che culmina nella sintesi della partecipazione nel risveglio.
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